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*** CI FERMIAMO! ***
Ebbene sì, dopo 8 anni di lavoro incessante, ci fermiamo.

Per 8 anni abbiamo bonificato zone trasformate in discariche a cielo aperto, restituendo dignità a boschi, strade e sentieri che altrimenti sarebbero rimasti sommersi dai rifiuti per decenni, se non per secoli. Quasi 40 tonnellate di spazzatura rimosse, l’equivalente di un’area di 100 metri quadrati coperta da uno strato spesso di rifiuti.

Per 8 anni, abbiamo riscoperto, ripulito e ripristinato decine di sorgenti e bottini dimenticati, restituendo loro il valore storico e ambientale che meritano. Luoghi come la Sorgente di CozzanoAcqua GrandeVassuccino e tanti altri non sarebbero più visibili se non fosse stato per il nostro intervento.

Per 8 anni, abbiamo riportato alla luce antichi sentieri, vere e proprie arterie di comunicazione di un tempo, permettendo agli escursionisti di godere delle bellezze del nostro territorio, su oltre 40 km di percorsi. Alcuni di questi, oggi parte del circuito CAI, attirano visitatori da ogni dove.

In 8 anni abbiamo scoperto e reso fruibile la falesia di arrampicata sportiva presso il Fonno de la Botte, ideato e installato tutta la segnaletica dell’area Unesco della Faggeta Vetusta del Monte Cimino per orientare i turisti. Otto anni in cui abbiamo lavorato alla bonifica dell’area dell’Ex Tiro a Piattello, contribuendo alla vittoria di un bando regionale insieme al Comune, recuperando il rudere lì presente e trasformandolo in un bellissimo Bivacco montano.

In 8 anni abbiamo riportato in vita simboli ormai perduti, come il Binocolo di Acqua Maggiore, dove tutti i turisti si fermano ad ammirare il fantastico paesaggio che si apre di fronte, o riaffermato luoghi iconici come il Sasso Naticarello, tornato a far “naticare” i visitatori.

In 8 anni abbiamo promosso, realizzato e installato la prima Big Bench della Provincia di Viterbo, che attira persone da tutta Italia grazie all’appartenenza al circuito del Big Bench Community Project.

In 8 anni abbiamo ripristinato e curato il percorso sportivo attrezzato, permettendo ai cittadini di praticare attività fisica all’aperto in un ambiente sano e rigenerato. Abbiamo inoltre creato il Sentiero di Pan, un progetto unico nel suo genere, realizzato con la collaborazione attiva dei cittadini di Soriano. Grazie al loro contributo, il percorso è stato arricchito con splendide statue di animali in legno, scolpite a mano e collocate nel cuore del Fonno de la Botte, rendendolo un luogo speciale di connessione tra uomo e natura.

Per 8 anni, abbiamo portato centinaia di persone nei boschi, lungo sentieri dimenticati, tra sorgenti riscoperte e panorami mozzafiato, con decine di escursioni organizzate, coinvolgendo adulti e bambini, mostrando loro che il territorio non è solo un posto, ma una storia da vivere.

Per 8 anni, abbiamo organizzato decine di eventi che hanno parlato di ambiente, di rispetto, di futuro. Tra questi, uno in particolare ha portato un afflusso di quasi 400 persone, di cui l’80% proveniva da fuori Soriano, dimostrando quanto il nostro territorio possa attrarre e ispirare quando viene valorizzato. Abbiamo seminato consapevolezza, insegnando a chi ci ascoltava che amare la propria terra non è un obbligo, ma un privilegio.

Dopo 8 anni, in cui abbiamo trasformato il territorio sorianese con le nostre mani, con oltre 400 sabati di lavoro volontario, migliaia di ore donate con orgoglio, tra amarezze e trionfi: oggi ci fermiamo.

Non per stanchezza, ma perché anche la più forte determinazione ha bisogno di leve per sollevare il mondo. Perché costruire qualcosa richiede mani che sostengano, non solo occhi che guardano.

Riflettiamo su un futuro che potrebbe non includerci, ma sappiate: ogni tonnellata di rifiuti rimossa, ogni sorgente rianimata, ogni sentiero ripristinato è una prova che il cambiamento è possibile… quando la volontà collettiva non si spegne.

A chi ha camminato al nostro fianco: grazie.

A chi guarda al futuro: il territorio non è un privilegio, ma una responsabilità.

“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di chi fa del male, ma di chi guarda e lascia fare.” A. Einstein